In questo vortice di eventi, in questo tempo difficile, c'è un angolino di gioia, c'è un fuoco d'artificio che esplode per festeggiare.
Con l'inizio della scuola a Settembre, e mentre stiamo entrando sempre più velocemente nella temuta ma prevedibile seconda ondata di contagi da Coronavirus, i tanti dubbi e perplessità su come sarebbe andata sul fronte mutismo selettivo si sono presto e incredibilmente sciolti.
Il rientro in classe con tutti i protocolli anti-Covid ha portato molti cambiamenti: quest'anno sono in un'aula nuova, spoglia e senza appendi-giacche, i banchi sono disposti a isola dove sedersi distanziati, con le mascherine sempre indossate, igienizzandosi le mani all'ingresso, le uscite per andare in bagno sono prestabilite, così come in mensa, tutto è giustamente regolamentato. L'ora di ginnastica non c'era all'inizio, poi sì, poi nuovamente sospesa. Anche l'ora di religione era stata inizialmente sostituita da educazione civica per tutti, poi ripristinata appena c'è stato modo di avere uno spazio sicuro dove trasferire i bambini che, come Matilde, fanno l'attività alternativa. In questi continui mutamenti, in cui anche le insegnanti stesse si trovano disorientate e gravate da carichi di norme e responsabilità in più, c'è stato un elemento chiave, un oggetto costante che ci sta accompagnando da molti mesi nel mondo fuori casa, e che mai avrei pensato di dover indossare in vita mia: la mascherina.
Questa mascherina che non vediamo l'ora di toglierci ma che di fatto ci salva la vita, è lo strumento incredibilmente efficace che ha permesso a Matilde di far sentire la sua voce agli altri. E' una protezione che le offre la libertà e il coraggio di esporsi.
Il 30 Settembre, a due settimane dall'inizio della scuola, ecco il messaggio che mi arriva dalla maestra di matematica Filomena:
"Buonasera, scusi se arrivo a tarda ora, volevamo aggiornarla sulla situazione attuale, praticamente è nata un po' così per gioco e adesso invece è diventato il nostro modo di comunicare: facciamo 'freezare' i bambini, e lei sentendosi evidentemente più tranquilla e isolata dal resto della classe parla con noi, dal posto... In italiano legge quando le tocca, e con me risponde alle domande come oggi in geografia, ed è stata brava, ha risposto giusto".
Le rispondo che è una bellissima notizia e che sì, Matilde ce l'aveva già in parte anticipato, la settimana precedente, quando mi disse con aria assolutamente disinvolta: "Sai, mamma, oggi la maestra ci ha fatto leggere in classe". "Ah! E hai letto anche tu?". "Sì, un pezzo". Da lì mi spiegò del metodo per farle fare la lettura in classe, come poi mi conferma la stessa maestra nel prosieguo dei messaggi, parlando anche di come la mascherina sia stata l'elemento che le ha dato protezione e sicurezza:
"Sì, esattamente così, la prima volta quando gliel'ho proposto ho fatto leva proprio sul fatto che con la mascherina non potevamo vedere i nostri visi, ma solo ascoltare la voce. Noi insegnanti non possiamo più chinarci e porgere l'orecchio, quindi dovevamo trovare un altro modo: freezare i compagni facendo tappare loro le orecchie. Da lì è partita".
Provo a immaginarmi la scena, e sorrido. Che felicità e che gioia! L'ha fatto, penso, ci è riuscita. E' incredibile! Non avevo dubbi, ma non me lo sarei aspettata così presto, dopo pochissimi giorni di scuola. Passare dalle videoregistrazioni fatte a casa e inviate via WhatsApp alle insegnanti, alle risposte a voce direttamente in classe, non era così scontato e immediato.
Nel frattempo, anche in altri ambiti Matilde ha dimostrato grande scioltezza, la stessa che conosciamo noi a casa. Ad esempio dal dentista. Siamo andati al controllo dopo mesi e mesi dall'ultima volta in cui ci andammo, ovvero Dicembre dell'anno prima. Fin da subito, in sala d'attesa, la vedevo molto libera di muoversi e parlare con me, raccontandomi cose di scuola o cose sue, così come facciamo sempre. Da dietro le nostre mascherine, la voce non trova ostacoli. Entrata nello studio della dentista, risponde tranquillamente anche alle sue domande, stavolta senza mascherina, dato che ovviamente le aveva chiesto di toglierla per visitarla. Sento una bella sensazione dentro di me, guardo Matilde e le dico che è super brava e coraggiosa.
La stessa cosa avviene anche alle lezioni di psicomotricità. Dopo l'interruzione a fine Febbraio, abbiamo ripreso a Ottobre, con il corso mono-settimanale di gruppo, anche se di fatto il gruppo è formato da una coppia, Matilde e un'altra bambina quasi sua coetanea. Prima della chiusura totale delle attività in primavera, avevamo fatto in tempo a fare tre lezioni, alle quali Matilde aveva partecipato con molto entusiasmo, ma ancora silenziosamente. Invece, forse sull'onda di tutti gli avvenimenti estivi e scolastici, alla prima lezione della ripresa autunnale si è lasciata andare fin da subito. Sempre parlando da dietro la mascherina, che ovunque è ormai richiesta. Il feedback della psicomotricista al 15 ottobre è stato questo:
"Volevo chiederti una cosa, la settimana scorsa Matilde ci ha fatto una bellissima sorpresa e ci ha raccontato delle cose, è stato emozionante sentire la sua voce per la prima volta! Questo vale anche per la scuola?"
Devo dire che anche dal mio punto di vista, trovarsi dentro questo turbine di novità è stato bello ed emozionante. Quello che mi chiedo è come lo stia vivendo Matilde. Non ho ancora avuto occasione di chiederglielo, sia perché non siamo ancora entrate in modo approfondito nell'argomento, sia perché quando tento di capire cosa prova dentro di sé, le sue risposte si limitano a singoli aggettivi: felice / bene. Forse questa capacità ancora acerba di saper descrivere e capire cosa la attraversa, fa parte del percorso. Glielo insegnerò un po' io, glielo insegnerà un po' la vita.
Intanto, in questo anno che è un ottovolante di tristezza e felicità, ci godiamo questi momenti esaltanti, che sono stati espressi nel miglior modo dal messaggio ricevuto dalla maestra di italiano Annalina, che il giorno 11 Novembre mi scrive:
"Questa sera avevo proprio intenzione di scrivervi per esprimervi la gioia immensa che Matilde ci sta dando in questi giorni, tanto da sognarla anche la notte, come ho raccontato a Matilde stessa. In un periodo particolare come quello che stiamo vivendo, ci si aggrappa alle piccoli grandi conquiste che, giorno dopo giorno, siamo in grado di raggiungere. Le conquiste di Matilde sono semplicemente SPETTACOLARI. La mascherina sembra essere diventata la sua coperta di Linus, tanto da spingerla a parlare non solo con noi e i suoi compagni, ma anche con l'esperta di lingua inglese. Noi siamo FELICISSIME ed ORGOGLIOSE di lei!".