venerdì 13 ottobre 2017

Intermezzo

Siamo nella cucina della casa di mia nonna - luogo della mia infanzia.
Matilde gioca tranquilla per conto suo. 
Non siamo da sole: c'è qualcun altro della famiglia, anche se non realizzo bene chi.
E poi c'è lei. 
Lella Costa. Proprio lei, la nota attrice, scrittrice e doppiatrice. Una voce calda e inconfondibile - la voce del racconto, della favola, una voce materna
Si rivolge a Matilde. Le sta dicendo delle cose. Anzi, le pone delle domande.
Matilde la guarda, ascolta quello che dice, osserva quello che fa. 
In silenzio.
Lella Costa continua con le domande, incalzante, senza attendere la risposta. 
Ad ogni nuova domanda, si sposta. Passo dopo passo, si avvicina alla porta della stanza, allontanandosi da Matilde. 
Non solo: ad ogni domanda, la sua voce si abbassa. E insieme alla voce si abbassa anche lei stessa, fisicamente. 
Mentre si allontana, Lella Costa parla sempre più sottovoce, e si piega sempre più in basso. Ormai è sulla soglia della porta, completamente accucciata, che continua a domandare come una eco lontana. 
Vedo Matilde che non sa più trattenersi, comincia a bisbigliare parole, e alla fine le dice, le pronuncia, quelle parole. 
Le risponde a voce alta! 
Le parla!
Sì, ho sentito perfettamente quella dolce vocina che conosco così bene!
Quella che conosciamo così in pochi, e che adesso risuona libera nell'aria!
Mi commuovo e, mentre sorrido emozionata, Matilde mi guarda, e vedo nei suoi occhi la felicità dell'avercela fatta. La soddisfazione di aver vinto in quel momento la sua sfida!
Di aver vinto la sua paura. 

Poi mi sveglio.
E mi sembra tutto così reale, che ci credo davvero.