martedì 20 novembre 2018

Perle

Lascerò spazio qui ad alcune pillole, alcuni spunti e parole, che possono essere utili per un'ulteriore occasione di riflessione. 

Il primo è un video molto bello, profondo, delicato. Si tratta di una produzione francese, che può essere vista coi sottotitoli in italiano, e si chiama: Il pentolino di Antonino (Le petite casserole d'Anatole).
Racconta, attraverso la storia del bambino protagonista, di come il proprio problema, la propria difficoltà, possa sembrare un peso fastidioso, un ostacolo insormontabile, un fardello troppo grande, che col tempo diventa gigantesco, e in cui ci si finisce per rinchiudere. Ma alla fine, chi riesce a vedere oltre, chi ti vede per quello che sei, può aiutarti veramente a gestire la difficoltà, e farti uscire dal buio. Perché, anche se da quella cosa non riuscirai mai a liberarti, puoi imparare ad accoglierla, a metterla nel tuo bagaglio di vita, senza che ingombri o pesi troppo. 

Il secondo, o meglio, i secondi, sono articoli ben fatti, che fanno comprendere più a fondo cosa significhi da un lato vivere il "momentaneo silenzio" che blocca le parole in gola, e dall'altro trovare modi giusti per interagire e provare a disinnescare quel meccanismo automatico di difesa. Uno parla del mutismo selettivo attraverso un'intervista alla Dr.ssa Emanuela Iacchia, l'altro invece riguarda la nuovissima Guida di A.I.Mu.Se. Associazione Italiana Mutismo Selettivo, pubblicata recentemente dalla Franco Angeli.

Terzo: la riflessione di uno psicologo, che collabora attivamente con l'Associazione nel progetto delle "vacanzine" terapeutiche, sul disturbo rappresentato nelle sceneggiature cinematografiche. Un riferimento insolito, il suo, perché non immediatamente riconoscibile, come lo è invece nella più volte citata sequenza di Sole a Catinelle, il film di Checco Zalone. Il Dott. Marino, invece, parla della ragazzina della serie Stranger ThingsUndici. Per molti aspetti, una storia di superpoteri, paura, silenzi e coraggio, che si avvicina molto al percorso verso la voce dei bambini con mutismo selettivo. Una storia di amicizia, e della forza dei legami. 

L'ultimo articolo, in questo spazio, è quello che racconta l'incontro presso la Commissione consiliare del Comune di Bologna, che ha accolto e ascoltato l'Associazione, con la prospettiva di unire le forze e dar vita a nuove iniziative per coinvolgere insegnanti, genitori, specialisti, nel riconoscimento del mutismo selettivo e della possibilità di dar voce al silenzio di questi bambini e ragazzi. 

Infine, lascio qui una frase, che da quando l'ho sentita è diventata un mantra, per me. Una frase-simbolo. Da scolpire nella pietra e ricordarsi per sempre, costantemente. Perché la trovo molto vera. L'ha detta un'insegnante, che ho avuto il piacere di incontrare in occasione degli incontri di A.I.Mu.Se. e che chiude ogni volta il suo intervento - in cui racconta della sua esperienza vent'anni fa con un'alunna mutoselettiva - con questa perla.

"Le parole non sono sempre il mezzo per entrare in relazione, talvolta ne sono la conseguenza". (Loretta Finch, insegnante)