venerdì 14 settembre 2018

Tra dubbi al passato e fiducia nel futuro

Quel bambino che gioca sullo scivolo lì, a due metri dal castello su cui si sta arrampicando Matilde, e che la sente esclamare, chiamare, ridere e parlare come tanti altri: mai sospetterebbe del mutismo selettivo. 
Quella signora in fila dietro di noi alla cassa del supermercato, che sente Matilde mentre mi aiuta a mettere sul nastro la spesa, e mi chiede, mi chiama, mi fa gli scherzi: mai direbbe che è una bambina mutoselettiva. 
Penso sempre questo, quando siamo fuori, in mezzo agli altri. Quando questi altri restano sullo sfondo, anche se vicinissimi. 
Matilde sta volentieri in mezzo alla gente, circondata di bambini, circondata di persone. Quest'estate non abbiamo perso occasione di andare ovunque. In piscina con le amiche, ai compleanni dei compagni di classe, alla festa di Ferragosto con parenti e persone nuove, al centro estivo anche solo per pochi giorni, alla serata di circo con le carovane, alle sagre dei paesi dove ci sono attività per i bambini, ai laboratori del festival della letteratura nella sezione dei più piccoli. 
Abbiamo chiamato la sua amica a casa e l'ho spronata all'uso della voce, che resta ancora per lo più inibito. Ma ho capito che basta davvero poco, uno stimolo entusiasmante, per attivarla. 
"Perché non chiedi a Giulia se vuole vedere il video del gatto matto?" le chiedo, prendendola in disparte nella camera accanto. 
Subito, si illumina in viso. Subito dopo, mi guarda perplessa. Come a dire: sì, ma come faccio?
Allora la rassicuro: "Glielo puoi dire anche all'orecchio, se vuoi". 
Lei corre in salotto da Giulia e, mettendo la bocca vicino al suo orecchio, ma con voce udibilissima anche a distanza, glielo chiede. 
"Vuoi vedere il video del gatto matto?"
L'amica sorride meravigliosamente come se avesse ricevuto il regalo più inaspettato, poi risponde di sì, e insieme si mettono a guardare il video. 
Il gatto in questione è Minou, la gattina che da fine luglio abbiamo preso in casa con noi. Matilde ne è innamorata. Che amasse gli animali lo abbiamo sempre notato, ma l'emozione di condividere la vita quotidiana con un gatto non l'aveva mai provata. E' bello anche per noi, ritrovare questo sentimento, dopo aver già vissuto con un'altra micia. 
Un animale può essere una risorsa in più, ci ha detto la nostra psicologa. Il rapporto con l'animale si pone ad un livello più profondo e, nell'interazione anche verbale con esso, si scoprono aspetti che riproducono le nostre sensazioni, i nostri vissuti. 
Ho notato che Matilde, oltre ad essere molto rispettosa e premurosa con Minou, e a divertirsi facendola giocare e vedendo tutte le cose buffe che combina, è anche molto attenta al suo linguaggio. A interpretare i segnali del gatto. Me lo chiede, a volte. Oppure mi dice che lo ha imparato dal libro, uno di quelli che prendiamo in prestito dalla biblioteca. 
"Mamma, cosa vuol dire quando ha le orecchie in giù?"
"Sai, mamma, quando Minou fa le fusa io le faccio le coccole, vuol dire che ne vuole ancora."
"Guarda, mamma! Quando Minou ha gli occhi così, a palla, vuol dire che è curiosa!"
Qualche sera fa, l'ho scoperta mentre giocava alla scuola con la gatta. Con tanto di lavagna e gessetti, angolo mensa, e spazio nanna. Sì, un misto tra la scuola e l'asilo. E proprio lì, dalla cuccia di stoffa con morbido cuscino, vedo Minou col suo sguardo rassegnato e sornione, mentre sta recitando la parte della piccola alunna sotto la coperta. Le mancava soltanto il ciuccio e il pigiamino, e poteva vincere il premio come miglior attrice non protagonista nella categoria animali! 

Mentre aspettiamo che la scuola ricominci (dopo essersi chiusa con una meravigliosa sorpresa, di cui avevo parlato qui), ecco che mi rimetto a ripensare al passato, a quelle cose che ho fatto fatica a capire, faticato ad accettare, cose forse sbagliate. Nell'incorreggibile mania dei genitori ansiosi di sezionare il vissuto, alla ricerca di errori e colpevoli.
Dicevo, una di queste cose è la primissima indicazione ricevuta al colloquio con la psicologa di classe, che aveva fatto un'osservazione generale durante il primo anno di materna, segnalando appunto a noi genitori il sospetto di mutismo selettivo in nostra figlia. La regola aurea dell' abbassare il livello d'ansia
A quell'epoca ero allo stadio zero di informazione, non sapevo minimamente cosa fosse il mutismo selettivo, né tantomeno come affrontarlo per risolverlo. Sapevo che si manifestava con l'impossibilità di riuscire a parlare con persone esterne alla famiglia, mentre a casa parla in modo del tutto normale, ma non sapevo assolutamente cosa fare per poterla aiutare. Soprattutto, mi chiedevo come fare ad abbassare 'sto benedetto livello d'ansia. C'è una rotella da girare, per caso, come fosse il volume della radio? Come si abbasserà mai, mi chiedevo. Nessuno me lo aveva detto. 
Non insistere, certo. Non forzarla a parlare, ovviamente. Ma oltre a questo? Non mi avevano detto di rendere l'ambiente tranquillo e rilassato, di dimenticare il silenzio, e concentrarsi invece sul coinvolgimento emotivo, sulle risate, sul divertimento assoluto. Perché quando l'obiettivo non è la parola, essa compare naturalmente da sé. Ignara di ciò, vagavo nel vuoto, con questo interrogativo nuovo sulla testa. 
Un'altra cosa a cui ripenso in maniera negativa è la fretta. Altra caratteristica di noi genitori ansiosi. Ma anche non. Forse può essere generalizzato a tutta la categoria. 
I genitori desiderano, progettano, vogliono e attendono questi loro figli, che poi caricano di stimoli e aspettative, chiedendo loro, anche implicitamente, di dimostrare, di spiccare, di essere adeguati. Ma i figli sono semplicemente loro stessi, con le loro capacità e difficoltà, con le loro passioni e le loro fatiche, con le loro risorse e le loro paure. Dobbiamo solamente aiutarli a diventare ciò che sono. 
Invece sempre più spesso abbiamo fretta di vederli corrispondere alla nostra idea, ai nostri desideri, a quello che noi vogliamo per loro. Fretta di risolvere i loro problemi. Fretta che risultino sempre adeguati, nel confronto costante con gli altri. Fretta di azzerare i loro difetti. Per renderli perfetti. Senza vedere che loro lo sono già. Perché fondamentalmente non accettiamo che abbiano imperfezioni. Abbiamo paura che non siano come gli altri, che non siano accettati. Invece poi i bambini trovano molte più risorse di noi, si fanno molti meno problemi. Accoglierli nella loro unicità, ecco il nostro migliore aiuto e compito. 
Il terzo pensiero risale a un progetto in particolare, realizzato in accordo con la maestra durante l'ultimo anno di materna. Ne avevo parlato qui, e si tratta di un lavoro fatto in classe raccontando la storia di un libro che rischiava di etichettare ancora di più Matilde come "la bambina che non parla". Si poteva invece lavorare sull'empatia (mi metto nei panni degli altri e capisco che provano le mie stesse sensazioni) e sulle uguaglianze nelle differenze (siamo tutti uguali ma diversi). Per far capire ai bambini che tutti possiamo avere diverse paure, anche noi adulti, nessuno escluso, ma che insieme riusciamo ad affrontarle e che, con il giusto aiuto, passeranno. 

Ma tra i dubbi del passato e le speranze nel futuro, c'è un presente fatto di serenità e gioia, perché la fiducia che lei ce la farà a superare le sue paure, sovrasta ogni ombra. 








domenica 9 settembre 2018

MOMENTANEAMENTE SILENZIOSI

Finalmente è uscita la Guida di AIMuSe per genitori, insegnanti e operatori! Un sogno che l'Associazione ha realizzato grazie all'enorme lavoro della famiglia AIMuSe e al prezioso contributo di tutti coloro che ci hanno raccontato il loro vissuto nel mutismo selettivo. Sì perchè la Guida, unica in Italia, è il frutto di nove anni di storie ascoltate, testimonianze raccolte, bambini ragazzi e adulti aiutati a superare il disturbo. Strategie che funzionano, tentativi falliti, soluzioni trovate. Un vero e proprio patrimonio di conoscenze messo a disposizione di ciascuno, e organizzato in schemi di semplicissima consultazione. Suddiviso per fasce d'età, e anche in base a chi lo sta leggendo, con consigli pratici per i genitori, strategie operative per gli insegnanti, e suggerimenti utili per gli specialisti. Una Guida esaustiva e completa, che risponde in modo davvero chiaro e preciso ad ogni domanda sul mutismo selettivo. Ogni singolo dubbio viene trattato e risolto. Nessuno si sentirà più da solo nell'affrontare il periodo in cui si è... momentaneamente silenziosi.
Buona lettura a tutti!

Dal 5 Ottobre 2018 la Guida è disponibile nelle librerie e sui canali di vendita online. 
Per i Soci AIMuSe il prezzo è ridotto, scopri qui tutti i dettagli.
Per maggiori informazioni o altro, scrivimi a chiara.mistri[@]aimuse.it (senza parentesi).